Svolta nel “cold case” di Manuela Murgia: dopo 30 anni, l’ex fidanzato indagato per omicidio

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Svolta nel “cold case” di Manuela Murgia: dopo 30 anni, l’ex fidanzato indagato per omicidio
Cagliari, 31 maggio 2025 – Trent’anni dopo la sua tragica morte, il caso di Manuela Murgia, la sedicenne trovata senza vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu a Cagliari, registra una svolta clamorosa. L’allora fidanzato della ragazza, Enrico Astero, oggi 54enne, è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.

La notizia rappresenta un punto di svolta per la famiglia di Manuela, che fin dal 5 febbraio 1995, giorno del ritrovamento del corpo, non ha mai creduto alla tesi del suicidio, su cui la Procura aveva inizialmente archiviato il caso. Le sorelle Anna ed Elisabetta e il fratello Gioele Murgia hanno instancabilmente lottato per la riapertura delle indagini, un obiettivo finalmente raggiunto nei mesi scorsi.

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L’avviso di garanzia è stato notificato ad Astero dalla Polizia, che continua a lavorare al caso sotto il coordinamento di Davide Carboni della Squadra Mobile. L’indagato, difeso dall’avvocato Marco Fausto Piras, avrà ora la possibilità di nominare i propri consulenti per gli accertamenti irripetibili che verranno eseguiti.

Accertamenti Genetici e Tracce Sui Vestiti: La Chiave del Caso?

Il focus delle nuove indagini si sposta sulle analisi genetiche e le tamponature da effettuare su eventuali tracce che potrebbero trovarsi sui vestiti di Manuela, recuperati di recente. Questi esami, cruciali per fare luce sulla dinamica della morte, si terranno il 4 giugno a Roma, presso la sede del Servizio centrale di polizia scientifica. L’avvocato Piras ha confermato la partecipazione di un consulente della difesa a tali accertamenti.

Una Scomparsa e Un Ritrovamento Tragico: Il 4 Febbraio 1995

Il 4 febbraio 1995, Manuela Murgia, appena sedicenne, uscì dalla sua casa a Cagliari per quello che sembrava un incontro. Fu vista per l’ultima volta salire a bordo di un’auto blu. Il giorno successivo, il suo corpo fu rinvenuto senza vita sul fondo del canyon di Tuvixeddu. Nonostante le iniziali conclusioni che indicavano il suicidio, la famiglia ha sempre rigettato questa versione, sostenendo con forza che Manuela fosse stata vittima di un crimine.

La Riapertura del Caso e Le Nuove Ipotesi

La decisione di riaprire il caso, presa nel marzo 2025 dalla Procura, è stata basata su una fondamentale consulenza del medico legale Roberto Demontis. Il rapporto di Demontis ha evidenziato come le lesioni sul corpo di Manuela non fossero compatibili con una caduta accidentale, suggerendo piuttosto un investimento da parte di un veicolo, seguito da un possibile occultamento del cadavere. Non solo: l’ipotesi che la ragazza possa essere stata vittima di violenza sessuale prima della morte ha ulteriormente rafforzato la necessità di approfondire le indagini.

Per i familiari di Manuela, questa riapertura e l’indagine a carico dell’ex fidanzato rappresentano un passo fondamentale verso la verità e, dopo trent’anni, la giustizia che tanto hanno cercato. La Squadra Mobile continua a lavorare senza sosta sul caso, che potrebbe riservare presto ulteriori sviluppi.

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