Fermato in Grecia il presunto assassino della donna e della bambina trovate morte a Villa Pamphili

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Roma, 13 giugno 2025 – È stato fermato in Grecia il presunto responsabile del duplice omicidio della donna e della bambina di pochi mesi i cui corpi sono stati ritrovati sabato scorso a Villa Pamphili, Roma. Si tratta di Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni, con precedenti negli Stati Uniti.

Il fermo è avvenuto sull’isola di Skiathos. Ford è stato sottoposto ad arresto provvisorio, in attesa dell’arresto ai fini estradizionali verso l’Italia, una procedura che si prevede possa concludersi entro 20-25 giorni.

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In una conferenza stampa tenutasi oggi, il Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ha definito l’indagine “estremamente difficile”, elogiando la rapidità con cui ha portato al fermo. Ha inoltre dichiarato che su Ford “gravano robusti indizi di essere stato l’autore dell’omicidio della bambina trovata a poca distanza dalla madre a Villa Pamphili”. Un mandato di arresto europeo è già stato emesso dal GIP.

Il Procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha aggiunto che l’uomo avrebbe dichiarato agli investigatori che la bambina “era sua figlia”, precisando però che “non ci sono al momento elementi scientifici per avere la certezza della relazione parentale”. Cascini ha concluso affermando che “c’è un ragionevole sospetto che si sia trattato di un duplice omicidio”.

La donna non è stata ancora identificata e al momento non sono state accertate neanche le cause della sua morte. Potrebbero essere americane la donna e la bambina.

Determinante per le indagini è stata la testimonianza di un teste che avrebbe visto la donna e l’uomo litigare, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. Rexal Ford, descritto con tratti latini, sarebbe stato immortalato dalle telecamere di vigilanza mentre teneva in braccio la bambina che indossava una tutina rosa, successivamente recuperata nella spazzatura.

Gli investigatori hanno ricostruito gli ultimi giorni di vita della donna, di 29 anni, e della figlia. Nella settimana precedente al ritrovamento, le due avrebbero frequentato il mercato di San Silverio, nella zona di San Pietro, utilizzando i tavoli per mangiare e i bagni per lavarsi. Un commerciante ha riferito che l’uomo, sempre con il volto parzialmente coperto da cappellino, occhiali da sole e barba, era molto alto, robusto e con un atteggiamento minaccioso. Li avrebbe sentiti parlare solo una volta, in inglese. Un clochard ha invece ricordato l’uomo come “un violento”, raccontando un episodio di aggressione nei confronti di un bambino avvenuto circa un mese fa.

Le indagini proseguono per chiarire tutti i dettagli di questa tragica vicenda.

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