25 luglio 1943. Il Gran Consiglio

Fra qualche giorno ricorre l’ottantaduesimo anniversario del 25 luglio 1943: la deliberazione del “ Gran Consiglio del fascismo “convocato in fretta e furia da Mussolini su richiesta del Ministro della Giustizia Dino Grandi, che aveva all’ordine del giorno la ormai indispensabile esautorazione di Mussolini dalle funzioni di “Comandante supremo delle Forze Armate “e la “ restituzione “ dei relativi poteri costituzionali al Re Vittorio Emanuele terzo di Savoia!
Gli “Alleati “ con una ingentissima forza militare, dopo falsi , strategici e simulati tentativi, ormai erano sbarcati in Sicilia e di lì a poco, facendosi precedere dai bombardieri sarebbero giunti in Calabria e poi ad Anzio!
Erano ormai troppe le catastrofi militari procurate dalla incapacità e colpevole incompetenza di Mussolini e dei presunti “ suoi generali “che nonostante le sue ostentazioni di ( invece ben scarse) capacità militari ,aveva causato una serie di catastrofi in Grecia e Albania oltre che in Egitto e in tutta l’Africa del nord. E ciò dopo aver subito la perdita ineluttabile dell’Etiopia e Somalia e il dissolvimento del tanto ostentato “ impero italiano “! L’invio di truppe dell’Armir nei territori della Russia era stata l’ennesima inutile carneficina. Con decine di migliaia di soldati italiani morti inutilmente nelle operazioni belliche e almeno altrettanti prigionieri detenuti in tutte le parti del mondo! Già due anni prima l’Italia si era coperta d’infamia come l’aggressione alla Francia!
La riunione del Gran Consiglio si tenne in quella data nella “ sala del mappamondo di Palazzo Venezia e Mussolini non mosse nessuna particolare opposizione alla approvazione dell’ordine del giorno ma solo avvertì “ sibillina mente” che nonostante le rassicurazioni e la funzione esclusivamente consultiva del massimo organo del regime ,con l’approvazione di questo documento il Regime fascista sarebbe crollato con ogni conseguenza.
Infine “ l’ordine del giorno Grandi” fu approvato e “ il Duce “fu incaricato di notiziarne il Re.
Il giorno dopo, nonostante il consiglio della moglie Rachele di “ farli arrestare tutti subito “effettivamente Mussolini si recó in a Villa Savoia in abiti borghesi come aveva preteso Vittorio Emanuele !
Non era stato fatto alcun verbale della riunione ma nelle motivazioni, trapelate ,i convocati addirittura assicuravano che nonostante l’apparenza, questa soluzione avrebbe avuto la funzione di “
Tutelare il Duce “ che così si sarebbe potuto occupare direttamente della “ tenuta del partito e del fascismo “ rimanendo sempre lui “ l’indiscusso Capo carismatico “.( sic)
Il giorno dopo , come del resto era prevedibile, ci fu il “ colpo di stato monarchico “ con l’arresto di Mussolini ordinato dal Re , che lo aveva tratto in inganno con rassicurazioni di amicizia e che lo fece immediatamente arrestare dai Carabinieri ed esiliare sull’isola di Ponza e infine, dopo altre destinazioni provvisorie, in un albergo di “ campo imperatore “ sul Gran Sasso d’Italia ,“ dove rimase fino alla liberazione avvenuta il dodici settembre 1943 grazie al supporto dei servizi segreti fascisti e dell i‘intelligence germanica!
Nel frattempo le forze alleate avevano stipulato con il governo legittimo italiano retto ormai dal Generale Pietro Badoglio,(tra l’altro uno dei responsabili principali della “ disfatta di Caporetto “ del 1918) l’”armistizio di Cassibile “ con la resa incondizionata dell’Italia !
Appena giunto sul Lago di Garda dove Hitler aveva imbastito uno stato e un governo fantoccio sotto il controllo diretto ed effettivo tedesco, Hitler impose a Mussolini dui dare preliminarmente una “ esemplare punizione “ ai presunti traditori del 25 luglio e fu imbastito per l’occasione un simulacro di Tribunale “speciale “che avrebbe dovuto giudicare ( con la sentenza già scritta negli uffici del “ terzo Reich”e che doveva solo essere confermata, e senza alcuna valida istruttoria ,) i presunti colpevoli di “ alto tradimento “!
La commedia- tragedia si svolse nelle strutture del Tribunale speciale straordinario di Verona e infine furono condannati a morte ( tramite “ fucilazione alla schiena “ :la modalità di infamante esecuzione -tutti gli imputati.
L’aula del Tribunale era addobbata da lugubri strisce di stoffa nere e tra il numeroso pubblico vi erano una moltitudine di “ fascisti fedelissimi” A guerra finita costoro raccontarono che effettivamente c’era un piano “ alternativo “che prevedeva una simulata “ insurrezione “ nel caso di una sentenza di assoluzione; circostanza in cui i presenti avrebbero sparato su tutti per ammazzarli , ivi compresi giudici e avvocati! E questa presenza intimidatoria era pienamente percepita in aula! Il tutto aggravato dal tono sempre “ inquisitorio “ dei Giudici ( scelti tra i fascisti di “ provata fede”.
Solo dopo la avvenuta fucilazione ,Mussolini apprese ,ad esempio, della domanda di grazia inviatagli dopo numerosi tentennamenti dal Genero Gian Galeazzo Ciano, già ministro degli esteri e poi ambasciatore presso la Santa sede,marito della figlia prediletta Edda, domanda che non gli fu inoltrata con la scusa di sollevarlo dalla “ crisi di coscienza “ e che egli invece dichiarò che avrebbe accolto!Su questa dichiarazione invero effettivamente Mussolini disse una ( delle tante) bugie poiché egli era ormai costretto a fare solo da Garante di Hitler per la punizione di tutti i presunti traditori poiché già dal primo incontro dopo la sua liberazione da Campo Imperatore pose come primo obiettivo la vendetta nei confronti dei contestatori della tenuta della guerra totale! E Ciano non aveva mai celato la sua avversione per i nazisti.
Da questo inizio , la Repubblica sociale non avrebbe potuto avere altro epilogo rispetto a quello che poi ha avuto a Piazzale Loreto! Il “ quadrunviro Emilio De Bono, il Genero del Duce e già Ministro degli Esteri Gian Galeazzo Ciano e altri gerarchi minori furono fucilati il giorno dopo la sentenza e cominció l’incubo delle vendette e massacri dei fascisti repubblichini che tenevano il bordone alle SS partecipando attivamente ai rastrellamenti e alle fucilazioni ,e impiccagioni e devastazioni che si fermarono solo a fine aprile 1945 con l’ecatombe di Piazzale Loreto
e la morte “esemplare “ di quello che è stato uno dei più grandi e cinici megalomani e bugiardi italiani!
Avv. Andrea Andrea Faiello