Mostro di Firenze: Attesa la Sentenza della Revisione per Mario Vanni

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Genova, 21 giugno 2025 – La Corte d’Appello di Genova si è riservata di decidere sulla richiesta di revisione della condanna all’ergastolo di Mario Vanni, uno dei nomi centrali nella vicenda del Mostro di Firenze. La riserva arriva dopo un’udienza tesa, durante la quale il sostituto procuratore generale, Alessandro Bogliolo, ha dichiarato, per quanto gli compete, che la richiesta sarebbe “inammissibile”.

Vanni, ex postino di San Casciano, è stato condannato per quattro dei duplici omicidi attribuiti al Mostro. L’istanza di revisione è stata presentata dai suoi avvocati difensori, Antonio Mazzeo e Valter Biscotti, su incarico del nipote di Vanni, Paolo. Questa non è la prima volta che si tenta una revisione: una precedente analoga richiesta, avanzata dagli avvocati Rosario Bevacqua e Nino Filastò e dal criminologo Davide Cannella, fu sorprendentemente respinta. Ora, gli avvocati del nipote di Vanni si dicono certi di avere argomenti robusti, difficili da scardinare l’impianto accusatorio.

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Nuova Perizia Entomologica al Centro del Dibattito.
Il cuore della richiesta di revisione, contenuta in un fascicolo di circa 400 pagine con ulteriori integrazioni, è una nuova consulenza di entomologia forense. La perizia, firmata dagli esperti Fabiola Giusti e Stefano Vanin, mette in discussione la datazione dell’ultimo duplice omicidio, quello di Scopeti nel settembre 1985.
Secondo questa nuova analisi scientifica, lo sviluppo delle larve di “lucilia” rinvenute sui cadaveri indicherebbe che la colonizzazione da parte degli insetti è iniziata nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Questo anticiperebbe di due giorni la data finora accettata e, soprattutto, contrasterebbe con la testimonianza chiave di Giancarlo Lotti, il quale aveva collocato la presenza di Pietro Pacciani e Mario Vanni nella zona proprio la sera dell’8 settembre.
Scontro in Aula: Nuove Prove Contro il Giudicato Definitivo
Gli avvocati Mazzeo ha argomentato che questa nuova consulenza rientra nella categoria delle “nuove prove” ammesse dalla Corte di Cassazione per l’accesso alla revisione, sostenendo che la scienza forense può ancora incidere su un giudizio ormai consolidato.
Tuttavia, il sostituto procuratore generale Bogliolo ha ribadito fermamente la sua posizione. Per la Procura, tali elementi non sono idonei a ribaltare la sentenza già pronunciata dalla Cassazione, sottolineando l’inammissibilità della richiesta.
La Corte d’Appello di Genova si è ora riservata di valutare le argomentazioni presentate da entrambe le parti. La decisione è attesa con grande interesse, poiché potrebbe avere ripercussioni significative su una delle vicende giudiziarie più complesse e dibattute della storia italiana. Cosa deciderà la Corte d’Appello su questa nuova, e non ultima, richiesta di revisione?

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