Annega nell’auto caduta nell’Adda: arrestato il marito con l’accusa di femminicidio

Tempo di lettura 2 minuti

di Daniele Vanni

Lui si era salvato uscendo dal veicolo e nuotando fino a riva. I Carabinieri lo hanno ascoltato tutta la notte: forse lei lo voleva lasciare.

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I Carabinieri di Treviglio (Bergamo), dopo una notte di interrogatori, hanno arrestato Carlo Fumagalli, 49 anni, ritenuto responsabile di aver causato la morte per annegamento, della propria moglie trovata cadavere nella serata di martedì a bordo di un’auto, nelle acque del fiume Adda, a Fara Gera d’Adda, nel Bergamasco.

L’accusa per l’uomo è di omicidio volontario aggravato, in pratica un femminicidio Fumagalli era stato bloccato dai carabinieri circa tre ore dopo il ritrovamento dell’auto nel fiume, mentre vagava nel comune di Vaprio d’Adda (Milano). Secondo i carabinieri, che lo hanno interrogato tutta la notte, si è volontariamente lanciato a folle velocità, nel fiume con il veicolo. Forse perché la donna aveva deciso di lasciarlo.

Il corpo di Romina Vento, 44 anni, era stato recuperato dai sommozzatori nelle acque dell’Adda a Fara Gera d’Adda, a qualche centinaio di metri dall’auto, a bordo della quale viaggiava con il marito, Carlo Fumagalli, invece, si era salvato, raggiungendo a nuoto la riva. L’uomo è stato trovato dai carabinieri mentre vagava nei pressi della ditta tessile per la quale lavora, la Visconti di Modrone di Vaprio d’Adda.

La coppia ha due bambini, che al momento della tragedia si trovavano a casa, proprio a Fara d’Adda. A dare l’allarme alcune persone che avevano sentito delle grida di donna provenire dal fiume, vicino all’imbocco di un canale artificiale.

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