12 Febbraio 1993: il terribile e incredibile infanticidio di Liverpool!

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1° Puntata

Chissà a quanti voi sarà capitato di perdersi da bambino, al mare, oppure durante una festa o ad un affollato carnevale. Sono momenti di panico. Che si rivivono spessa da grandi, quando a perdersi è nostro figlio. Sono momenti di vera apprensione, poi dopo qualche minuto di smarrimento, soprattutto con i mezzi di oggi e i telefonini tutto passa e si torna, magari brontolando le responsabilità dell’uno o dell’altro, alla normalità.

Non così davvero, accadde al piccolo James, di appena due anni, originario di Kirkby, in Inghilterra, che sembrava essersi perso nel nulla, in un commerciale New Strand a Bootle, dove si trovava con sua madre Denise.

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Il suo corpo, mutilato, fu ritrovato sui binari di una linea ferroviaria a Walton il 14 Febbraio! I rapitori furono arrestati il 20 Febbraio e il 24 Novembre furono giudicati colpevoli dalla corte suprema di Preston e condannati a otto anni di carcere. Nel 2001 vennero rilasciati e venne assegnata loro una nuova identità.

Perché? Perché a quella data avevano appena 17 anni!

James era stato rapito e ucciso da altri due bambini, Jon Venables e Robert Thompson, entrambi di appena dieci anni!

Pochi giorni dopo la scomparsa del bambino, l’insieme delle testimonianze e l’interrogatorio dei due ragazzini permise di sconfiggere l’incredulità che voleva credere nell’innocenza infantile, e ricostruire nei dettagli la vicenda.

Le immagini registrate dalla telecamera di sorveglianza del New Strand Shopping Center a Bootle mostrarono infatti, i due rapitori, Jon Venables e Robert Thompson, osservare i bambini che passavano vicino all’entrata del negozio. Per cosa? Per scegliere un obiettivo!

Quel giorno, i due ragazzi avevano marinato la scuola, e si erano recati ai magazzini Strand per rubare oggetti di poco conto, tra cui le batterie elettriche e un barattolo di vernice blu per modellismo che furono ritrovati sulla scena del crimine.

Dopo essere stati scacciati da diversi posti, uno dei due maturò la folle idea di rapire un bambino.

Secondo Jon, Robert disse di prendere un bambino e di portarlo in mezzo alla strada per provocare un incidente. Dapprima tentarono di attirare verso di loro un bambino di 2 anni che giocava fuori da un negozio con la sua sorellina, ma la madre recuperò il piccolo e li scacciò. La donna riportò che, uscendo dal negozio, li sentì dire: “Prendiamo uno dei due”.

Ritornarono quindi verso il New Strand Shopping Centre, dove James Bulger, un bimbo di due anni, si era recato insieme a sua madre Denise. Questa entrò in una macelleria alle 15:40, e James rimase vicino alla porta aperta. In quel momento, i due…come li possiamo definire? “Assassini”? gli si avvicinarono e lo portarono fuori. Due minuti dopo, alle 15:42 Denise Bulger si accorse che il piccolo era scomparso. Il momento del rapimento era stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso del negozio.

Il resto lo si capì in seguito. I ragazzi condussero per mano James Bulger per circa 4 chilometri, fino a raggiungere un canale. Qui Robert iniziò a scherzare sulla possibilità di gettarvi il piccolo. Poi uno dei due (ognuno accusò l’altro) prese per i piedi il piccolo e lo lasciò ricadere sulla testa, provocandogli una profonda ferita sulla fronte. Quindi i due “delinquenti”, “rapitori” fuggirono e si nascosero poco lontano, in attesa che un’auto di passaggio investisse il bambino; dopo alcuni minuti di attesa vana, tornarono indietro, lo recuperarono e tornarono verso il paese.

Jon coprì la fronte di James con il cappuccio del suo giubbotto per mascherare la ferita. Molte persone notarono il trio, ma nessuno li fermò, ritenendoli due bambini con il proprio fratellino, nonostante molti avessero notato che James piangeva e che aveva un taglio sulla fronte. Un motociclista disse di aver visto i due ragazzini trascinare il bimbo contro la sua volontà; altri testimoni affermano che Robert gli tirò un colpo nelle reni per convincerlo a procedere. Arrivati a un incrocio, il piccolo sfuggì dalle mani dei rapitori e corse in strada, ma Robert lo raggiunse e lo trascinò via. Molti motociclisti notarono il bambino che veniva tirato mentre puntava i piedi e si rifiutava di camminare.

Di fronte alle resistenze di James, Jon lo prese per le gambe e Robert per il busto, e in questo modo lo trasportarono fino ad un prato dinanzi a un ristorante. Qui una donna anziana, notate le ferite di James, si avvicinò loro e chiese se ci fossero problemi: Jon e Robert dissero di non conoscere il bambino, che probabilmente si era perduto, e di averlo trovato in fondo a una collina.

In tanti processi, mi sono sempre meravigliato della capacità umana di mentire anche contro l’evidenza più evidente! Ma gli etologi ci dicono che è un fatto innato comune a noi e a cere scimmie più…evolute!

La donna indicò ai ragazzi la più vicina stazione di polizia, ma si stupì nel notare che essi si dirigevano in direzione opposta a quella da lei indicata; tentò di richiamarli, ma non ottenne risposta. Il trio giunse così fino a County Road, dopo aver percorso altre 2 miglia. Dimostrando l’inutilità dei genitori che vanno, in Italia a prendere i figli anche alle Superiori, per non farli stancare nel tragitto versoo casa, ma poi permettono loro di passare di notte da un pub, all’altro o fare vere maratone in discoteca!

Un’altra donna chiese ai due cosa fosse successo, e i ragazzini risposero ancora di aver trovato un bambino perduto e che lo stavano portando alla stazione di polizia. Un’altra donna ascoltò la conversazione e si insospettì, ma i due ragazzi risposero evasivamente alle sue domande, prima di allontanarsi. I ragazzi furono poi visti dagli avventori e dai gestori di diversi negozi, dove si presentarono nuovamente come tre fratelli. Infine Jon, Robert e James si trovarono davanti all’entrata della Walton & Anfield, una piccola stazione pressoché in disuso su Walton Lane. Erano le 17:30 e il sole era ormai tramontato: essendo il Fbbraio della città dei Beatles!

La stazione della polizia era alla loro destra, la casa di Robert alla loro sinistra, ma i due ragazzi decisero di tornare verso la ferrovia. In tutto erano stati visti da be trentotto persone, che avrebbero testimoniato e che sarebbero diventate oggetto di diverse polemiche, visto che nessuno era intervenuto attivamente e in modo da fermare questa tragedia. Mentre si dirigevano verso la ferrovia, Jon strappò il cappuccio dal giubbotto di James e lo gettò fra gli alberi. L’indumento era servito a nascondere le ferite di James: Jon, a quel punto, lo ritenne evidentemente non più necessario.

Perché stava per esplodere tutta l’enorme quantità di violenza racchiusa in piccoli corpi di due decenni. I fatti stabiliti dal processo mostrarono che, nei pressi della stazione ferroviaria, uno dei ragazzi tirò addirittura la vernice blu acquistata allo Strand sulla faccia di James. Come a volerne cancellare l’identità! E assieme il male fatto e quello che stavano per compiere?!

Poi lo colpirono con dei mattoni, con dei sassi e con una sbarra d’acciaio pesante 10 kg! Il ragazzino fu preso anche a calci, e Thompson diede una pedata così forte al viso del piccolo che l’impronta della sua scarpa vi rimase stampata, venendo rilevata giorni dopo dall’analisi forense. Quindi gli abbassarono i pantaloni e uno dei due ragazzi (o entrambi) maneggiò i suoi genitali, come risultò dall’autopsia.

Furono ritrovate accanto al suo cadavere le pile stilo acquistate da Strand: inizialmente si ritenne che fossero state infilate nel retto del piccolo, ma ad una più accurata analisi, oggi si è dimostrato che gli furono “solo” messe in bocca. James subì fratture al cranio dovute all’utilizzo della sbarra d’acciaio; tuttavia, secondo Alan Williams, il medico forense che esaminò il caso, James soffrì talmente tante ferite che è impossibile stabilire quale sia stata quella fatale!

Prima di lasciarlo, i ragazzi depositarono James, ancora vivo, sui binari ferroviari, coprendo la sua testa con sassi, nella speranza che un treno lo investisse e la sua morte sembrasse accidentale. Dopo che gli assassini ebbero abbandonato il luogo del delitto, il corpo del piccolo fu tranciato in due da un treno. Due giorni dopo, il 14 Febbraio, S: Valentino, il santo dell’amore da cui sboccia la vita, il corpo mutilato di James fu ritrovato. Il medico forense verificò che era morto prima del sopraggiungere del mezzo. Forse, lo immaginiamo noi, lo disse per pietà. Quando si chiarirono le circostanze della morte, i tabloid denunciarono le persone che avevano visto James Bulger che veniva trascinato per la città e non erano intervenute, come i: “38 di Liverpool” (si parlò di un effetto Kitty Genovese di cui vi parleremo il 13 del mese prossimo: Marzo). Sul luogo dell’omicidio tutte le famiglie locali depositarono fiori in memoria di James, ed una rosa fu depositata addirittura anche da Robert Thompson, che non ancora indagato!

Daniele Vanni

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