Eredità Agnelli: pm, firme Marella ‘apocrife’

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Anche i ricchi piangono. Le cose si crederebbero comuni agli umani normali, quelli che non hanno milioni e milioni e milioni, miliardi di euro in patrimonio o in erdedità, accadono anche “lassù”! Segno che l’arsura dell’uomo è inarrestabile!

È quanto sembrerebbe attestare l’inchiesta a Torino dopo l’esposto di Margherita. Li trattiamo come facevano i rotocalchi per le “parrucchiere” che sono persone degnissime e fose migliori di altri, visto come va il mondo, ma che scrivevano di reali, attori, insomma: dei ricchi e dei famosi come fossero e fino a farli diventare…di famiglia!

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Ma scriviamo di una cosa maledettamente seria, della ex principale azienda italiana oggi in gran parte francese ( e se entrasse la Renault, del tutto) e della pietosa e ingloriosa vicenda che sembra accoppiare quella industriale dell’erredità della dinastia che stava a significare Fiat e Juventus, cioè: Italia!

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Così attesta l’inchiesta che vede dolorosamente figli contro madre e che diche che sono di: “natura ragionevolmente apocrifa” le firme riconducibili a Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, su: “alcuni documenti di rilievo” come: “le aggiunte testamentarie” e “i contratti di locazione degli immobili italiani”.

È quanto scrivono i pm della procura di Torino nel decreto di perquisizione notificato dalla guardia di finanza nei giorni scorsi nell’ambito dell’inchiesta nata da un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella e dell’Avvocato.

Il documento richiama una parte delle varie tesi sostenute da Margherita.

Daniele Vanni

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