Portella della Ginestra: Solo gli uomini di Giuliano sulla montagna quel tragico giorno?

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PORTELLA DELLA GINESTRA (Piana degli Albanesi) – A distanza di decenni dalla strage di Portella della Ginestra, una domanda continua a risuonare tra le valli echeggianti di questa terra martoriata: quel tragico 1° maggio 1947, sulla montagna che sovrasta la piana dove persero la vita undici innocenti, c’erano davvero solo gli uomini della banda di Salvatore Giuliano?

La ricostruzione ufficiale degli eventi ha sempre indicato il gruppo del famigerato bandito come l’unico responsabile della brutale sparatoria contro la folla inerme, riunita per celebrare la Festa del Lavoro e rivendicare i propri diritti sulla terra. Tuttavia, nel corso degli anni, dubbi e interrogativi hanno alimentato un acceso dibattito, sollevando la possibilità che la banda di Giuliano non fosse sola, o che agisse sotto la regia occulta di mandanti esterni.

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Testimonianze dell’epoca, pur nella confusione e nel terrore di quei momenti drammatici, hanno talvolta suggerito la presenza di figure non riconducibili alla cerchia abituale del bandito di Montelepre. Descrizioni di uomini in divisa, o con un’organizzazione militare più strutturata rispetto alla tipica banda, hanno insinuato il sospetto di un coinvolgimento di forze più ampie e con interessi specifici nel reprimere le nascenti istanze sociali e politiche in Sicilia.

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Questi elementi, uniti al contesto politico infuocato della Guerra Fredda e alla forte presenza di movimenti di sinistra nell’isola, hanno dato adito a teorie di complotto che ipotizzano un ruolo attivo di settori dello Stato o di potenze straniere, interessate a destabilizzare la regione e a contrastare l’avanzata del comunismo. In questa prospettiva, la banda di Giuliano potrebbe essere stata uno strumento, consapevolmente o meno, di un disegno più grande e oscuro.

Le indagini e i processi che seguirono la strage non hanno mai fornito risposte definitive a questi interrogativi. La figura ambigua di Salvatore Giuliano, con le sue oscure alleanze e i suoi presunti contatti con ambienti politici e militari, continua a rappresentare un nodo irrisolto nella storia di questa tragedia.

La domanda se sulla montagna di Portella della Ginestra ci fossero solo gli uomini di Giuliano rimane dunque aperta, alimentando un senso di inquietudine e la persistente ricerca di una verità completa su uno dei capitoli più dolorosi della storia siciliana e italiana. Un’ombra lunga che continua a oscurare la memoria delle vittime e la sete di giustizia di un’intera comunità.

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