Strage Bologna: ergastolo a Paolo Bellini

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di Daniele Vanni



Con un anno di isolamento diurno, per i Pg: è lui il quinto uomo!

Paolo Bellini è stato condannato all’ergastolo, Con in più un anno di isolamento. Questa la sentenza della Corte di assise di Bologna per la Strage del 2 agosto 1980, la bomba esplosa in stazione, 85 morti e 200 feriti. Si, ma 42 anni fa!!

Ex Avanguardia Nazionale, 68 anni, per l’accusa è il quinto attentatore, in concorso con i Nar condannati in definitiva: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro (che hanno confessato numerosi omicidi, ma dicendosi sempre estranei all’attentato di Bologna) Luigi Ciavardini e, in primo grado, Gilberto Cavallini.

Bellini è stato imputato dopo che la Procura generale ha avocato l’inchiesta sui mandanti. Accusando, da morti, quindi non processabili, il capo della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi. Cosicchè, con la scomparsa dei protagonisti non si possa sapere le finalità di una strage di per sé incomprensibile, come sia nata l’idea, a chi e con quale esplosivo…chi, soprattutto, ne abbia tratto benefico.

Lui, cioè Bellini, ha dichiarato “Sono stato incastrato. Quello del video non sono io. La mia ex moglie? Mente. Ho sempre confessato le mie colpe, ma con la strage non ho nulla a che vedere. Sono innocente e devo essere assolto”.
Contro c’è un frame di un video che lo ritrarrebbe, girato secondo l’accusa subito dopo la strage. Poi c’è Maurizia Bonini, la ex moglie che dopo 40 anni, con le sue parole, ha fatto cadere l’alibi del marito per quella terribile mattina. “Bellini – hanno chiosato i pg Nicola Proto e Umberto Palma – dice una falsità dietro l’altra. Marina Bonini, sua ex cognata, non è in contraddizione con l’ex moglie Maurizia, chi è in totale contraddizione è Paolo Bellini, ma quell’immagine del video girato in stazione lo inchioda alle sue responsabilità. Era lì per i suoi legami con la destra eversiva e i Servizi”.


Sei anni a Segatel per depistaggio e 4 a Catracchia per false informazioni ai pm.
Dopo 76 udienze il nuovo processo sulla strage alla stazione di Bologna è così terminato. Mentre la quasi totalità dei protagonisti, almeno quelli chiamato in causa non è più in vita ed i giovani di adesso, che, nella stragrande maggioranza, non sanno neppure di cosa stiamo parlando.
Accolte, comunque, in gran parte le richieste della Procura generale bolognese, che aveva chiesto per l’imputato la condanna all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno.

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