Il processo per il ponte Morandi inizierà il 7 Luglio

Tempo di lettura 2 minuti

di Daniele Vanni


Tutti rinviati a giudizio i 59 indagati nell’ambito dell’inchiesta sul crollo di ponte Morandi, avvenuto il 14 Agosto 2018 e costato la vita a 43 persone.

Tra gli indagati l’ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci.
Lo ha deciso il Gup Paola Faggioni, dopo oltre un’ora e mezzo di camera di consiglio e al termine di quasi 5 mesi di udienza preliminare.
Le accuse, a vario titolo, dopo le indagini della guardia di finanza durate oltre tre anni, sono di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, disastro colposo, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.


Per arrivare alle richieste di rinvio a giudizio sono serviti anche due incidenti probatori: uno sullo stato del viadotto al momento della tragedia, l’altro sulle cause del crollo.
Le udienze si sono svolte anche in pandemia, con l’allestimento di un’apposita tensostruttura nell’androne del palazzo di giustizia, capace di ospitare fino a 200 persone tra parti civili, imputati, avvocati.


Dalle indagini sul crollo, si sono sviluppati altri tre filoni d’inchiesta: uno sui falsi report sui viadotti, un secondo sulle barriere fonoassorbenti pericolose e, infine, un terzo sui falsi report sulle gallerie. Qui risultano indagate circa 40 persone, di cui molte già coinvolte anche nel fascicolo sul crollo del Morandi. I tre filoni sono stati riunificati in un solo fascicolo ed entro l’estate verranno chiuse le indagini. Per quanto riguarda invece l’udienza preliminare sul disastro del Morandi, è durata poco più di 5 mesi: per 11 udienze i pm hanno motivato le accuse, concludendo con la richiesta di rinvio a giudizio per 59 persone, tra le quali l’ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci.

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