Napoli, ecco la truffa su “Bonus Cultura 18App”Attiravano giovani sui social per lucrare sul bonus

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Di Daniele Vanni

16 misure cautelari GdF e Procura Napoli, danno da 1,5 milioni

Hai problemi con il bonus? Non ti preoccupare! Ci pensiamo noi!”
Una volta c’erano i pacchi, i falsi diogni tipo. Oggi c’è Internet ma l’uomo è sempre lo stesso.
Così la Guardia di Finanza di Napoli è riuscita addirittura a scoprire che nella città partenopea si era riusciti ad inventare una truffa sul bonus cultura!

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Gli autori hanno adescato 18enni su Instagram per monetizzare illecitamente i “Bonus Cultura 18App” da 500 euro, causando così al Ministero della Cultura un danno superiore al milione e mezzo di euro.
Quanto è saltato fuori dall’indagine, coordinata dalla Procura (sostituto procuratore Mariella Di Mauro) a seguito della quale sono state notificate oggi ben 16 misure cautelari: un arresto in carcere (nei confronti di un napoletano, commerciante all’ingrosso di computer), undici ai domiciliari (anche la moglie del negoziante), tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria ed un obbligo di dimora.
Al centro dell’indagine c’è proprio la coppia, marito e moglie, i quali attraverso dei procacciatori (cui spettava una quota di quei 500 euro) sono riusciti a “monetizzare” ben 3.300 voucher.

La coppia tratteneva il 30% di ciascun bonus. Una percentuale variabile finiva nelle tasche dei complici, la restante veniva erogata ai ragazzi prevalentemente attraverso ricariche su PostePay.
Le Fiamme Gialle hanno eseguito nei confronti degli indagati anche un sequestro da un milione e mezzo. I reati contestati sono associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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