Strage di Bologna: Mattarella, “continuare a ricercare la verità è un dovere civile”

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Perché non unificare tutte le stragi italiane, tutte più o meno irrisolte: da Milano 12 Dicembre 1969, (con il prologo delle bombe alla Fiat), Piazza Fontana, a Brescia, all’Italicus, a Bologna, a quelle del 1992-93, in un’unica inchiesta per vedere se hanno punti comuni?

“L’ordigno che 42 anni or sono uccise a Bologna persone casualmente presenti quella mattina alla stazione ferroviaria, risuona ancora con violenza nel profondo della coscienza del Paese. Fu un atto di uomini vili, di una disumanità senza uguali, tra i più terribili della storia repubblicana. Un attacco terroristico che pretendeva di destabilizzare le istituzioni democratiche e seminare paura, colpendo comuni cittadini impegnati nella vita di tutti i giorni”.

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Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980.

“Nel giorno dell’anniversario – continua il capo dello Stato – il pensiero si volge anzitutto ai familiari, costretti a patire il dolore più grande, che hanno saputo trasformare in impegno civile, per testimoniare all’intera società che le strategie del terrore mai prevarranno sui valori costituzionali della convivenza civile. L’azione solidale dei familiari merita la gratitudine della Repubblica”.

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“La loro tenacia ha sostenuto l’opera di magistrati e di servitori dello Stato che sono riusciti a fare luce su autori, disegni criminali, ignobili complicità. La matrice neofascista della strage è stata accertata in sede giudiziaria e passi ulteriori sono stati compiuti per svelare coperture e mandanti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere”, conclude Mattarella.

Da piazza Nettuno è partito il corteo che arriverà fino alla stazione di Bologna dove, alle 10:25, ci sarà minuto di silenzio e il triplice fischio del treno. Presenti i rappresentanti delle Istituzioni, dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi fino al sindaco di Bologna e ai familiari delle vittime.

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