Benno Neumair, i pm chiedono l’ergastolo e l’isolamento diurno per l’omicidio dei genitori

Un momento dell'udienza del processo a Benno Neumair, 31 anni, che nel frattempo ha confessato di essere l'autore del duplice delitto dei suoi genitori e dell'occultamento dei loro cadaveri (il corpo senza vita di sua madre Laura Perselli era stato trovato il 6 febbraio), Bolzano, 4 marzo 2022. ANSA/G.NEWS

Tempo di lettura 2 minuti

Nei giorni in cui Pietro Maso, a 30 dalla strage di coloro che lo avevano messo al mondo, si dice pentito e sente la mancanza dei genitori, i pm, in Corte d’Assise a Bolzano, chiedono l’ergastolo per Benno Neumair, il 31enne che il 4 gennaio 2021 uccise i genitori e ne occultò i cadaveri gettandoli nel fiume Adige, che depistò le indagini e che, finora, non si è mai detto pentito. Anzi dimostrandosi assai spavaldo in aula. Dove un pm, giustamente ha sostenuto che non tutti i delinquenti sono matti.

Quella tenutasi oggi a Bolzano è stata la fase finale del processo a carico di Benno Neumair. Per il 31enne, che non era presente in aula, l’accusa ha chiesto l’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato.

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Alla richiesta di ergastolo, formulata dai sostituti procuratori Igor Secco e Federica Iovene durante la requisitoria, si aggiunge anche quella di un anno di isolamento diurno.

Secondo la pm, il duplice omicidio: “è stato commesso con piena coscienza e volontà”. L’imputato, ha aggiunto la pm, avrebbe gettato i corpi dei suoi genitori “senza pietà nelle gelide acque nel fiume Adige, con la consapevolezza che non sarebbero mai stati trovati”.

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Un fattore che ha inciso in modo determinate nella richiesta dell’accusa è la totale assenza di collaborazione o pentimento da parte di Benno.

Secondo i pm “non c’è stata collaborazione con le indagini, ma depistaggi. Non c’è stata una confessione spontanea ma utilitaristica, con una totale mancanza di pentimento. Per questo riteniamo che non ci siano i presupposti per riconoscere le attenuanti generiche”.

Non ci sono dubbi quindi sulla capacità di intendere e di volere del ragazzo al momento dell’omicidio. Un dato che, a quanto pare, non è compatibile con un percorso di recupero.

“La società ha bisogno di essere rassicurata e vuole pensare che un delitto come questo sia stato compiuto da un matto. Ma così come tutti i matti non sono delinquenti, dobbiamo dire che non tutti i delinquenti sono matti” ha detto il sostituto procuratore Igor Secco.

Intanto la devastazione provocato dal body building Benno, continua sui familiari, con il dramma della sorella: “È il mio incubo, sogno che uccide anche me o lo vedo uccidere ancora i miei!”.

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