Se questa è guerra
Almeno 16 cimiteri a Gaza sono stati profanati dalle forze israeliane. Lo rivelano immagini satellitari e alcune immagini giunte via web.
Le immagini satellitari e i filmati dei social media mostrano la distruzione dei cimiteri. Nel complesso, le prove rivelano una pratica sistemica in cui le forze di terra israeliane sono avanzate attraverso la Striscia di Gaza.
La distruzione intenzionale di siti religiosi, come i cimiteri, viola il diritto internazionale, tranne che in circostanze limitate relative al fatto che quel sito diventi un obiettivo militare, e esperti legali hanno detto che gli atti di Israele potrebbero equivalere a crimini di guerra.
Pare che l’esercito israeliano abbia utilizzato i cimiteri come avamposti militari. L’analisi delle immagini hanno mostrato che i bulldozer israeliani hanno trasformato numerosi cimiteri in aree di sosta, livellando ampie aree ed erigendo terrapieni per fortificare le loro posizioni.
Una scena di distruzione simile è stata visibile al cimitero di Bani Suheila, a est di Khan Younis, dove le immagini satellitari hanno rivelato la deliberata e progressiva demolizione del cimitero e la creazione di fortificazioni difensive nel corso di almeno due settimane tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.
Nel cimitero di Al Falouja nel quartiere di Jabalya, a nord di Gaza City, nel cimitero di Al-Tuffah, a est di Gaza City, e in un cimitero nel quartiere di Sheikh Ijlin di Gaza City, lapidi distrutte e pesanti segni di battistrada indicavano la guida di veicoli blindati e carri armati sopra le tombe.
Il bilancio delle vittime a Gaza cresce di giorno in giorno. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas, più di 24.000 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani. Le sepolture spesso avvengono rapidamente secondo la pratica islamica e, dall’inizio della guerra, i morti sono stati spesso sepolti in fosse comuni.
Alla fine di dicembre, Israele ha restituito i corpi di 80 palestinesi uccisi nella guerra, affermando di aver confermato che non si trattava di ostaggi israeliani presi da Hamas. I resoconti dei media palestinesi dell’epoca affermavano che i cadaveri restituiti non erano identificabili.
Rispettare i morti
Esperti di diritto internazionale affermano che la profanazione dei cimiteri viola lo Statuto di Roma, il trattato del 1998 che istituisce e governa la Corte penale internazionale (CPI) per giudicare crimini di guerra, genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di aggressione. Israele, che originariamente aveva sostenuto la creazione della Corte, non ha ratificato lo Statuto di Roma.