Svolta nell’omicidio di Mario Palma. Fermato il pronipote

È la prima volta assoluta in Italia, a quanto ci è dato di sapere, che un omicidio viene scoperto con una comparazione tra un reperto trovato sulla scena del crimine e i dati contenuti nella Banca Nazionale del DNA

Si tratta dell’assassinio di Mario Palma, l’ottantunenne ucciso nella sua casa della Loggetta, lo scorso Novembre.

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I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno fermato un parente della vittima, un pronipote, Massimo De Solda, di 27 anni, già noto alle forze dell’ordine. Fin dall’inizio si era pensato a qualcuno che l’anziano conosceva bene, dal momento che sulla porta non c’erano segni di effrazione e De Solda aveva aperto lui la porta.

Si tratta di un pronipote dell’anziano: sua nonna infatti era una sorella della vittima.

Il Palma era stato assassinato a coltellate e l’assassino, fuggendo, aveva lasciato tracce di sangue sulle scale. Una vicina le aveva notate e aveva dato l’allarme. A incastrare l’omicida numerose tracce ematiche, biologiche e impronte, trovate dai carabinieri del Ris nell’appartamento dell’anziano. Decisiva, in particolare, un’impronta digitale lasciata su un bicchierino da caffè. Evidentemente i due erano stretti conoscenti, se prima dell’aggressione, i due avevano fumato e chiacchierato in cucina e Mario aveva offerto il caffè al suo assassino. Al quale adesso, la Procura contesta anche l’aggravante della crudeltà: secondo l’accusa ha colpito l’anziano ben 70 volte, come è emerso dall’autopsia, con un accanimento gratuito con l’unico scopo di sfregiarne il viso e infliggere sofferenza.

Manca ancora il movente. Quello specifico che ha scatenato una tale furia omicida. Anche se il fatto che la casa fosse a soqquadro, lascia pensare che l’assassino forse era alla ricerca di oggetti di valore o denaro.

Comunque sarebbe la prima volta in Italia che un omicidio viene scoperto grazie ai campioni tipizzati nella Banca nazionale del DNA: cioè il DNA rilevato dalle macchi e ematiche dell’assassino si sono combaciate perfettamente con uno degli innumerevoli campioni della banca dati.

Daniele Vanni