Olbia, ritrovati i due ragazzini di 15 e 17 anni scomparsi da giorni sospettati di rapina

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“È la fine di un incubo, grazie a tutti”, ha detto la mamma di uno dei due, ma forse non è proprio così. Secondo gli investigatori, i due, avevano deciso di sparire dopo un colpo ed ora sono in stato di fermo

Sono stati ritrovati e stanno bene i due ragazzini di 15 e 17 anni di Olbia, che erano scomparsi il 25 Gennaio. Sono stati trovati da polizia e carabinieri in una chiesetta sconsacrata nelle campagne a Nord della città sarda. “È la fine di un incubo, grazie a tutti”, ha detto la mamma del 17enne. I due però sono sospettati di una rapina a mano armata, e per questo sono stati fermati. Prima di sparire, uno dei due avrebbe confessato agli amici di aver: “combinato un casino”.

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Le ricerche erano state incessanti per 10 giorni Da dieci giorni le ricerche proseguivano e venerdì era entrato in azione anche un elicottero che aveva sorvolato a lungo la città. Tutte le segnalazioni che finora erano giunte al commissariato di Olbia, guidato dal vice questore Raffaele Bracale, che si è occupato delle ricerche, erano state verificate e pare che i due ragazzi siano stati trovati seguendo i movimenti di alcuni amici, che avevano il compito di portar loro il cibo nel nascondiglio che avevano scelto.

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Già dalle prime ore dopo il ritrovamento gli investigatori avevano sospettato che i due ragazzi fossero spariti dopo aver combinato un guaio, per il quale temevano le conseguenze, tanto che uno dei due ragazzi aveva confidato a un amico, prima della scomparsa, di aver “combinato un casino”. Con il passare delle ore, poi, i contorni della vicenda si sono fatti più netti: i due minorenni sono fortemente indiziati di aver compiuto una rapina a mano armata a Olbia. La sera del 25 Gennaio, prima di fare perdere le proprie tracce, K. C. e G. C. avrebbero cercato di rapinare un negoziante del centro cittadino e successivamente si sarebbero nascosti in campagna, E per questo, dopo aver riabbracciato i genitori, sono stati fermati e accompagnati in un Centro di prima accoglienza.

(D:V:)

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