Decesso di Ischia: com’è morta Antonella Di Massa?

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Il ritrovamento del cadavere di Antonella Di Massa, oltre che di sicuro effetto e notorietà dato il fatto che sono stati due giornalisti di “Chi l’ha visto?” a rinvenire il corpo, pone seri dubbi ed interrogativi.

E ricorda un po’ il ritrovamento di Yara Gambirasio. O quello di Liliana Resinovich. Ma come è possibile con tutto il dispiegamento di forze e persone (e qui su un’isola neanche vasta) che nessuno abbia visto il corpo?

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Nel caso di Yara fu un uomo che lanciava aeromodelli. Uno di questi gli cadde nel campo dove erano passati in molti e scoperse quello che all’inizio gli parve un insieme di cenci. Ma c’era una persona sulla quale non si è mai indagato (magari poteva essere un semplice uomo interessato al lancio degli aeromodelli) oppure anche una persona che aveva già scoperto il cadavere ma non voleva notorietà. Ma poteva anche essere altro.

Qui ad Ischia, ora ci si chiede: quando e dove è morta Antonella? Naturalmente, per chiarircelo, prima sarebbe interessante sapere: come è morta?

Se è morta nello stesso luogo dove è stato trovato il corpo come mai le ricerche sono andate a vuoto, considerando che le squadre di soccorso sono passate decine di volte in quella zona? C’è anche chi ipotizza che non si sia trattato di un suicidio e che il corpo possa essere stato sistemato in quel posto di recente, ma al momento non c’è alcuna conferma a questa indiscrezione.

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Durante le ricerche, sulla scomparsa della casalinga, sposata con due figlie, sono circolate diverse ipotesi, tra cui quella che la donna potesse essersi allontanata dall’isola, oppure che si trovasse ancora a Ischia e che, con l’aiuto di qualcuno, si nascondesse in qualche abitazione o casolare di campagna, come avrebbe fatto presagire un biglietto trovato a casa dai familiari diversi giorni dopo l’allontanamento della donna.

Secondo le forze dell’ordine Antonella è stata cercata, nel versante meridionale ischitano, praticamente ovunque, anche con la collaborazione del Soccorso Speleologico Alpino: le squadre dei ricercatori hanno passato al setaccio soprattutto i cavoni e le zone più impervie tra Succhivo, Panza e Sant’Angelo. Nella piazza di Panza i cani hanno captato alcune tracce olfattive, circostanza che ha fatto ipotizzare che la donna, dopo aver abbandonato la sua auto, sia passata per quella zona, magari utilizzando un bus.

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