Scarcerato il calciatore dilettante accusato di stupro:

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Il DNA non non è il suo.

Milano, 5 marzo 2024 – Tanislav Bahirov, il 25enne calciatore dilettante della Vogherese in Serie D, è stato scarcerato dopo oltre un mese di carcere a San Vittore. Il giovane, nato in Ucraina ma cittadino romeno, era accusato di violenza sessuale su una ragazza di 19 anni, avvenuta lo scorso ottobre nel quartiere Niguarda di Milano.

La svolta nel caso è arrivata dai risultati del test del DNA, che hanno escluso la compatibilità tra il patrimonio genetico di Bahirov e le tracce biologiche rinvenute sulla vittima. Come riportano alcuni quotidiani citando fonti investigative, questo elemento ha portato il difensore del calciatore, l’avvocato Daniela Damiano, a presentare un’istanza di revoca della misura cautelare. Il gip Alberto Carboni, lo stesso che a fine gennaio aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare, ha accolto la richiesta e disposto la scarcerazione di Bahirov.

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Durante l’interrogatorio, Bahirov aveva ammesso di aver incontrato e parlato con la ragazza la sera delle presunte violenze, ma aveva sempre negato di averla aggredita. La sua versione dei fatti è stata ora avvalorata dai risultati del DNA, che lo scagionano definitivamente dall’accusa.

Nonostante la scarcerazione di Bahirov, le indagini della Procura e della Squadra Mobile di Milano proseguono per fare luce sull’accaduto. La ragazza ha fornito una descrizione dettagliata del suo aggressore, che non combacia perfettamente con l’aspetto di Bahirov. Gli investigatori stanno quindi vagliando altre piste, alla ricerca del vero responsabile della violenza.

L’avvocato Damiano ha espresso la sua soddisfazione per la scarcerazione del suo assistito: “Sono contenta che la verità sia finalmente emersa – ha dichiarato – Bahirov ha sempre sostenuto la sua innocenza e ora è stato finalmente scagionato”.
Il caso di Bahirov ha acceso un acceso dibattito sulla custodia cautelare e sulla presunzione d’innocenza. La vicenda ha sollevato dubbi sulla necessità di rivedere le misure cautelari in vigore, in modo da evitare che persone innocenti vengano ingiustamente incarcerate.

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