“No Ponte” A migliaia alla manifestazione

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Migliaia alla manifestazione “No Ponte” a Villa San Giovanni: il futuro del ponte sullo Stretto di Messina ancora incerto.
Villa San Giovanni (RC), 17 Maggio 2024 – Una folla numerosa ha animato ieri le vie di Villa San Giovanni in occasione della manifestazione “No Ponte”, organizzata da un ampio fronte di movimenti, partiti, associazioni e cittadini contrari alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.
Il corteo, colorato e rumoroso, ha attraversato le strade cittadine per concludersi in piazza Chiesa a Cannitello, proprio di fronte al braccio di mare che verrebbe interessato dall’imponente opera infrastrutturale. Tra bandiere, striscioni e cartelloni, i manifestanti hanno espresso la loro ferma opposizione al progetto, definito come “mai realizzato e solo ipotizzato finora da un progetto di massima”.

Le motivazioni alla base del “No” al ponte sono molteplici e riguardano diverse sfere:
Costi elevati: La realizzazione del ponte comporterebbe un esborso stimato tra i 10 e i 15 miliardi di euro, risorse che, secondo i manifestanti, potrebbero essere destinate a ben altri scopi, prioritari per il benessere delle popolazioni interessate come strade e ferrovie.
Benefici incerti: Nonostante le promesse di sviluppo economico e mobilità, i detrattori del ponte dubitano che l’opera porti reali benefici alle regioni interessate. Anzi, temono un impatto negativo.
Mancanza di concretezza: Il progetto del ponte, definito “irrealistico” da molti, è ancora in fase di ricerca e mancante di una pianificazione dettagliata. I manifestanti chiedono maggiore chiarezza e coinvolgimento da parte delle istituzioni prima di procedere con un’opera di tale portata.

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La manifestazione di Villa San Giovanni rappresenta un ulteriore capitolo nel acceso dibattito che da anni anima la questione del ponte sullo Stretto di Messina. Un’opera che, se da un lato suscita l’entusiasmo di chi ne intravede grandi opportunità, dall’altro solleva preoccupazioni e timori legittimi.

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Il progetto prevede la costruzione di un ponte strallato, ovvero sorretto da cavi di acciaio, con una campata centrale di 3.300 metri, che lo renderebbe il ponte di questo tipo più lungo al mondo. Per fare un paragone, il ponte di Brooklyn a New York è lungo circa 1,8 chilometri e alto 84 metri. I piloni, alti circa 400 metri, supererebbero addirittura l’altezza della Torre Eiffel.

Un’opera complessa e costosa dicono:

L’opera ha suscitato numerose critiche. I detrattori sottolineano i rischi sismici della zona e l’impatto ambientale di un’infrastruttura così imponente. Inoltre, dubitano che i benefici in termini di mobilità giustifichino i costi elevati, soprattutto alla luce delle già cospicue spese sostenute per la progettazione e la liquidazione della società Stretto di Messina Spa.

I sostenitori del progetto, invece, ribattono che il ponte porterebbe notevoli vantaggi economici e sociali alle regioni interessate, migliorando la mobilità di persone e merci e favorendo lo sviluppo del turismo. Inoltre, sostengono che le tecnologie antisismiche odierne sono in grado di garantire la sicurezza del ponte anche in caso di eventi sismici di forte intensità.

Il futuro del ponte rimane incerto. Il Governo ha recentemente confermato la propria volontà di portare avanti il progetto, ma le numerose critiche e la mobilitazione popolare potrebbero indurre a un ripensamento. Solo il tempo dirà se il ponte sullo Stretto di Messina diventerà realtà o se rimarrà un sogno irrealizzato.

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