Guardia giurata uccide lo zio e ferisce il cugino
Omicidio a Veroli Frosinone: Guardia giurata uccide lo zio e ferisce il cugino
“Omicidio volontario”: è questo il pesante capo d’accusa che il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone, Vittorio Misiti, ha contestato ad Alessandro Dell’Uomo, la guardia giurata di 48 anni che domenica mattina a Veroli ha ucciso lo zio Silvio Scaccia di 85 anni e ferito gravemente il cugino Mariano, 61enne avvocato.
L’interrogatorio di Dell’Uomo, avvenuto nel carcere dove si trova rinchiuso, non ha lasciato dubbi nella mente del magistrato: l’omicidio non sarebbe stato premeditato, ma sarebbe il tragico epilogo di una lite furibonda scoppiata all’alba per futili motivi.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Dell’Uomo, al rientro dal lavoro, avrebbe trovato le auto dello zio e del cugino parcheggiate in modo da ostruire il passaggio obbligato per raggiungere la sua abitazione. Da qui sarebbe nata una violenta discussione che, in preda a un raptus di follia, ha portato la guardia giurata a impugnare la pistola e fare fuoco contro i suoi parenti.
Il colpo esploso contro lo zio Silvio non gli ha lasciato scampo, uccidendolo sul colpo. Ferito gravemente all’addome, invece, il cugino Mariano è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Spaziani di Frosinone, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni, seppur gravi, non sono al momento considerate in pericolo di vita.
Dell’Uomo, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti episodi di natura violenta, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato. Ora, in attesa del giudizio, resta in carcere con le pesanti accuse di omicidio volontario e tentato omicidio.
Il drammatico fatto di sangue ha sconvolto la comunità di Veroli, che si stringe attorno al dolore della famiglia della vittima. In tanti, conoscendo il carattere permaloso di Dell’Uomo, non escludono che la lite per il parcheggio possa essere stata solo la scintilla che ha fatto esplodere una rabbia già repressa da tempo.
Sulla vicenda resta aperta un’indagine da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone, che dovranno fare luce su tutti i dettagli di questo efferato delitto e chiarire le dinamiche che hanno portato alla tragedia.