La band “P38” fa infuriare la figlia di Aldo Moro

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Di Davide Cannella

La Digos di Reggio Emilia, sta indagando il presidente del circolo Arci che ha ospitato il concerto musicale della band “P38” per apologia di reato.
La figlia di Aldo Moro non ha certamente gradito l’esibizione del gruppo musicale e ha denunciato l’episodio alle autorità di polizia.
Cresce la bufera, giudiziaria ed anche politica, sui componenti finora anonimi del gruppo musicale P38, band che rievoca le Brigate Rosse con riferimenti espliciti, nei brani e scenografie a dir poco discutibili. Ultima, in ordine di tempo, quella del primo maggio in un circolo Arci di Reggio Emilia. A Reggio il presidente del circolo, Marco Vicini, ha ricevuto un avviso di garanzia per istigazione a delinquere e martedì sarà interrogato dai magistrati. Sono ancora tutti da identificare i membri del gruppo.
“Intendo agire per vie legali. Qui non si tratta di libertà di pensiero, ma è istigazione al terrorismo. Mio padre, Aldo Moro, era il contrario di tutto ciò che c’è in quei testi, altrimenti sarebbe stato comprato come altri. Invece è stato ucciso”. A parlare così è Maria Fida Moro, figlia dello statista democristiano ucciso dalle Br.
In un’intervista alla Gazzetta di Reggio, l’ex senatrice annuncia di avere dato mandato al suo legale per valutare gli estremi di reato nei confronti dei P38. “Solo chi è passato per un dolore del genere può davvero capire cosa si prova e può capire che anche una canzone può avere esiti volgari e pericolosi – dice Maria Fida Moro – Mio padre era una persona ad esempio che non era assolutamente attaccata al denaro, che non ha mai accettato regali e usava l’indennità parlamentare per far studiare i bambini poveri del sud. Di tutto questo ci si dimentica, spesso si dimenticano anche le persone aiutate, ora diventate adulte. Se fosse stato attaccato al denaro non sarebbe mai morto ammazzato. Invece era attaccato a solidi principi giuridici del fare il bene e non il male, sapendo che, ahimè, proprio facendo il bene sarebbe stato ammazzato. Purtroppo lo ha sempre saputo”.

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