Agrigentino, ucciso bracciante

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Un bracciante agricolo di Palma di Montechiaro, Angelo Castronovo, 65 anni, è stato ucciso in contrada Cipolla, zona di campagna in territorio di Licata.

L’uomo, che di recente era stato arrestato per armi, è stato assassinato con diversi colpi di arma da fuoco, mentre stava lavorando in campagna. I pompieri stanno operando sul posto per illuminare la zona alla ricerca di elementi utili alle indagini.

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Castronovo è stato in pratica, giustiziato. L’uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola alla tempia e da un paio di colpi, esplosi con fucile a pallettoni che lo hanno preso in diverse parti del corpo, alcuni anche al volto. Con tutta probabilità in relazione al suo arresto, dove poteva aver detto a ver intenzione di dire, qualcosa.

Al momento, i carabinieri ritengono che le armi utilizzate per uccidere il sessantacinquenne siano state due.

Ad innescare o meglio: a far salire tutta questa violenza, sarebbe stato il furto di alcuni attrezzi agricoli. A Palma il 9 Novembre del 2015 e il 22 Agosto del 2017 vengono messi a segno due agguati. Del primo ne fa le spese Enrico Rallo, trentanovenne colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar. Ad ucciderlo, secondo la versione iniziale della Procura, sarebbero stati lo stesso Castronovo e Salvatore Azzarello, 37 anni. Secondo i pm, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici e Castronovo che avrebbe partecipato, per allontanare i sospetti da sé. Tuttavia Castronovo è stato arrestato ed è finito a processo solo per un giro di armi connesso all’indagine (le accuse sono 12) dopo che il gip ha ritenuto che gli indizi di colpevolezza per i due omicidi non fossero sussistenti.

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