Ferragni-Balocco, si muove la Guardia di Finanza

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Acquisite le carte dell’Antitrust

Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano sta acquisendo le molte carte raccolte dall’antitrust nella vicenda dei pandori Ferragni-Balocco, nell’ambito dell’inchiesta esplorativa coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco.

Sulla base del materiale raccolto le Fiamme Gialle consegneranno una relazione al pm Eugenio Fusco che a quel punto deciderà se iscrivere nomi sul registro degli indagati e per quale reato

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Per l’istruttoria l’autorità garante della concorrenza (che ha comminato una maximulta da oltre un milione di euro) ha infatti raccolto moltissimo materiale e di conseguenza l’acquisizione da parte della Gdf prenderà diversi giorni.

Tutta la documentazione, che compone un corposo fascicolo, sarà poi esaminata dalle Fiamme gialle che stenderanno una relazione da consegnare a Fusco, che poi deciderà se e quale reato ipotizzare ed eventualmente fare iscrizioni nel registro degli indagati.

Al momento l’inchiesta è a carico di ignoti e senza titolo di reato.

Intanto, continua il silenzio sui social di Chiara Ferragni, dopo il video di scuse pubblicato per quello che qualcuno ha già ribattezzato come il “pandoro-gate”, ma prosegue anche l’attività di indagine sulla falsa beneficenza della più nota influencer italiana che ha legato il suo brand a quello dei dolci Balocco in una campagna pubblicitaria che le si sta ritorcendo contro.

Se il danno di immagine è sicuro, migliaia di followers hanno smesso di seguire la giovane imprenditrice, scaricata anche da una nota marca di occhiali, Safilo, ancora da capire quali possano essere gli sviluppi legali della vicenda. Civili e penali.

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Tutto è iniziato a metà Dicembre, quando l’Agcom-Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha sanzionato per “pratica commerciale scorretta” la sedicente operazione benefica Ferragni-Balocco: 1 milione 75mila euro complessivi a carico delle societa’ dell’influencer (Fenice e TBS Crew) e 420mila euro per la Balocco.

Le vendite del Pandoro Pink Christmas griffato Chiara Ferragni, distribuito in 360mila esemplari, non erano risultate collegate al sostegno all’ospedale pediatrico di Torino, come promesso, in quanto la Balocco aveva già fatto in precedenza una modesta donazione una tantum di 50 mila euro alla struttura.

In seguito le scuse via social della Ferragni con la promessa di donare un milione di euro alla struttura ospedaliera: “Nei prossimi giorni – aveva preannunciato nel video di scuse l’influencer, dichiarando anche che avrebbe impugnato il provvedimento dell’Antitrust – parlerò con il Regina Margherita per capire come l’ospedale utilizzerà la somma da me donata e vi racconterà periodicamente gli aggiornamenti”. Al video sono poi seguiti giorni di silenzio sui social e una breve passeggiata la vigilia di Natale al Parco Sempione di Milano, con mamma e figli, un giro in trenino per i piccoli Vittoria e Leone, ma senza il marito Fedez. La coppia più “influente” d’Italia ha affidato a noti e importanti studi legali la difesa a tutto campo dei propri interessi in una querelle dagli sviluppi al momento impronosticabili.

(ma leggete anche il prossimo articolo con altre accuse di Selvaggia Lucarelli ed il piccolo caso della tuta indossata al momento delle scuse!)

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