Israele non ha idea su come uscire dal conflitto

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Dopo sei mesi dall’inizio della guerra a Gaza, Israele non ha idea su come uscire dal conflitto e neppure un vero piano per il futuro della stiscia di Gaza

La guerra a Gaza infuria da sei mesi e la pazienza degli alleati di Israele si sta esaurendo . Mentre il bilancio delle vittime nell’enclave continua a salire, diventa sempre più chiaro che Israele non ha un piano fattibile su come porre fine alla guerra o su cosa verrà dopo.

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La determinazione nel continuare a perseguire Hamas a Gaza nonostante le orribili conseguenze umanitarie sta lasciando Israele sempre più isolato sulla scena globale, con il suo governo che deve far fronte a pressioni che arraivano da ogni parte del mondo.

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Molteplici organizzazioni internazionali hanno avvertito che Israele potrebbe commettere un genocidio e anche gli Stati Uniti i più stretti alleati del paese, stanno ora criticando apertamente il primo ministro Benjamin Netanyahu che spera in un allungamento del conflitto.
Allo stesso tempo, Netanyahu e il suo governo sono sottoposti a crescenti pressioni in patria, con i manifestanti tornati in strada in gran numero per chiedere le sue dimissioni.

Israele ha lanciato la guerra subito dopo i mortali attacchi terroristici del 7 ottobre da parte di Hamas. All’epoca, il governo israeliano aveva affermato che l’operazione aveva due obiettivi: eliminare Hamas e riportare a Gaza gli ostaggi presi dai militanti.

Fin’ora nessuno degli obiettivi è stato centrato.

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