La battaglia delle Egadi: Roma sconfigge Cartagine e diventa padrona del Mediterraneo. I relitti rinvenuti a 80 metri di profondità.

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L’esperto ci racconta

Il nostro esperto di Archeologia ed Archeologia subacquea, Dott. Daniele Venturini, ci racconta di un altro tesoro sommerso nelle acquee italiane.

Il Dott. Ph.D. Daniele Venturini, Archeologo. E’ Dottore di Ricerca Internazionale – Università Politecnica di Valencia (ES) , presso la Facultad Bellie Artes in: ” Ciencia y Restauración del Patrimonio Histórico – Artístico” e ha maturato un Master in Didattica, Divulgazione e Nuovi Media nell’Antichità; con Perfezionamento in Tecniche della Comunicazione presso l’Università di Ferrara.

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Cronologia degli eventi

Tra i secc. VIII e III a. C. l’arcipelago fu occupato dai fenici-cartaginesi, che sulla costa occidentale della Sicilia fondarono le città di: Mozia e di Trapani. Nel 241 a.C. le isole, furono teatro di una battaglia navale tra romani e cartaginesi, che si contendevano la supremazia sulla Sicilia. I Cartaginesi, avevano conquistato quasi tutta la Sicilia, nella parte occidentale dell’isola possedevano la strategica città di Lilibeo (Marsala).

La battaglia delle Egadi

Nel 241 a. C. i Cartaginesi, guidati da Amilcare, decisero di assediare Erice, posto su un monte, che consentiva di tenere sotto controllo la circostante pianura di Drepana (Trapani) ed il vasto mare Mediterraneo, fino alle coste africane. L’intervento della flotta romana in questa prima guerra punica fece cambiare gli eventi. Appena arrivate le navi romane, comandate da Gaio Lutazio Catulo, si sistemarono lungo la costa tra Drepana e Lilibeo, al punto che i Cartaginesi impegnati nell’assedio di Erice, diventarono a loro volta assediati dai dagli uomini di Catulo, avendo perso la comunicazione con Cartagine. Per liberare Amilcare ed i suoi soldati, impegnati nell’assedio, Cartagine allestì una flotta comandata da Annone, che il 10 marzo del 241 si diresse verso l’isola di Hiera Marettimo. Su questa vicenda vi sono alcune versioni che a loro modo spiegano come i romani abbiano potuto venire a conoscenza della partenza della flotta cartaginese.

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Una versione ci racconta che i romani acquartierati a Erice, avrebbero visto le vele delle navi mentre lasciavano il porto di Cartagine. Altra versione, sostiene, che potrebbe essere stata una guarnigione romana appostata a Hiera, ad avvisare il comandante romano che le navi di Annone, cariche di armi e viveri per i soldati cartaginesi oramai assediati a Erice, stava sostando a Hiera, aspettando che il vento diventasse favorevole per poter puntare le prue su Drepana e affrontare la flotta romana.
Sembra che il comandate romano intuì la rotta delle navi cartaginesi e, pur avendo il vento di Libeccio contro, sapeva di non poter manovrare più agilmente le proprie navi, prive di carichi; perciò decise di andargli incontro per un attacco a sorpresa.
Il punto esatto dove è avvenuta la battaglia non è ancora stato individuato con precisione. Si possono fare delle ipotesi: nel canale tra Phorbantia (Levanzo) ed Aegusa (Favignana), oppure tra Aegusa e le isole dello Stagnone. Si è fatta avanti una nuova ipotesi fatta dalla Dott. Maria Ida Gulletta, che potrebbe essere presa in esame.

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