“Violento e con disturbi psicotici”

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L’uomo che ha ucciso la moglie e i quattro figli

Noé Bafania-Efete, nato in Francia ma di origini haitiane, di 33 anni, arrestato dopo una breve fuga, ha confessato di aver sterminato la sua famiglia in un appartamento a Meaux, cittadina alle porte di Parigi. La famiglia viene definita: “lacerata e in gravi difficoltà, con l’uomo seguito dal 2017 dai servizi di assistenza sanitaria per una grave forma depressiva e psicotica.

La procura francese ha parlato di: “Scena del crimine molto violenta”. L’uomo aveva già aggredito la donna e nel 2017, Noè aveva tentato anche il suicidio.

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“Ho aggredito la mia famiglia” ha ammesso Noé Bafania-Efete, arrestato dalla polizia francese per l’omicidio della moglie di 35 anni e dei loro quattro figli, quattro bambini di 9 mesi e 4, 7 e 10 anni. I cinque corpi senza vita erano stati rinvenuti nell’appartamento in cui la famiglia viveva a Meaux, cittadina non molto distante da Parigi. Come confermato durante una conferenza stampa dal procuratore di Meaux, Jean-Baptiste Bladier, l’omicidio plurimo è avvenuto la sera di Natale: “Si tratta di una scena del crimine molto violenta, nela quale sia la nadre che i 4 figli erano stati tutti uccisi con un coltello”.

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La procura ha anche illustrato ai giornalisti i primi elementi dell’indagine, che hanno permesso di delineare un primo profilo del killer, già noto alle forze dell’ordine per episodi di violenza contro la moglie, – quindi la mancanza di interventi, nonostante denunce o situazioni ormai sull’orlo del baratro, non è male solo italiano: “In casa sono stati ritrovati documenti medici e amministrativi che potrebbero far pensare a un ricovero psichiatrico nel 2017 del padre di famiglia”. Come riportano i media francesi, sempre nel 2017 l’uomo aveva tentato il suicidio, senza però riuscirci. L’uomo aveva evidenziato disturbi depressivi e psicotici ed era stato sottoposto a ricoveri in psichiatria fino al gennaio 2020. Nel 2019 era invece arrivata l’aggressione nei confronti della moglie, aggredita con un coltello tra le mura domestiche. Ma il procedimento era stato archiviato dopo che era stata appurata l’incompetenza mentale dell’uomo! Al momento dell’arresto, avvenuto a Sevran, dopo una fuga durata alcune ore, il 33enne ha ammesso di aver sterminato la famiglia: “So perché mi state fermando – ha detto ai poliziotti – ho aggredito la mia famiglia”.

< Daniele Vanni >

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