I figli di Paolo Borsellino citano la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno

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Caltanissetta, 11 luglio 2024 – Richiesta di parte civile e citazione in giudizio per la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno come responsabili civili: è quanto hanno chiesto oggi i figli di Paolo Borsellino, Lucia Fiammetta e Manfredi, all’udienza preliminare a Caltanissetta a carico di quattro agenti imputati per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio.

La mossa, presentata dai legali, mira ad accertare le eventuali responsabilità dello Stato e dei suoi apparati nell’intralcio alle indagini sull’attentato costato la vita al padre il 19 luglio 1992.

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Secondo l’accusa, gli imputati, tutti in servizio all’epoca dei fatti, avrebbero messo in atto depistaggi per indirizzare le investigazioni su piste false, ostacolando la ricerca della verità.

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La richiesta di citazione come responsabili civili è stata avanzata anche dal fratello del magistrato, Salvatore Borsellino, tramite il suo avvocato. Si amplia così il fronte contro le presunte coperture istituzionali legate alla strage di Via D’Amelio, con l’obiettivo di fare luce su un capitolo ancora buio della storia italiana.

L’udienza preliminare, presieduta dal gup Marina Montagnese, è stata aggiornata al 25 settembre per la valutazione delle richieste presentate e l’ammissione delle parti civili. Un nuovo passo nel complesso iter giudiziario verso la ricerca della verità sulla strage di Via D’Amelio e sulle sue responsabilità ancora da accertare.

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