Stato-mafia: “Il Ros non volle catturare Provenzano”

Tempo di lettura < 1 minuto

E una cosa gravissima quella affermata dalla sentenza: “La leadership del boss poteva evitare pulsioni stragiste”: cioè lo lasciarono stare perché poteva essere utile! Una cosa fuori dal mondo, che mai e poi mai si è sentita! Che è al di fuori della politica, della Costituzione, delle regole di uno stato democratico:

chi semmai e con l’avvallo di chi poteva prendere una decisione tale?

Pubblicità

“Esclusa qualsiasi ipotesi di collusione con i mafiosi, se Mori e Subranni potevano avere interesse a preservare la libertà di Provenzano, ciò ben poteva essere motivato dal convincimento che la leadership di Provenzano, meglio di qualsiasi ipotetico e improbabile patto, avrebbe di fatto garantito contro il rischio del prevalere di pulsioni stragiste o di un ritorno alla linea dura di contrapposizione violenta allo Stato”.

Leggi anche  Mafia: 18 fermi Clan Palermo-Porta Nuova

Sono dichiarazioni e affermazioni che non ci sentiamo di commentare e che al solo riportarle, ci si gela il sangue!

Eppure, le scrive la Corte d’Assise d’Appello nella sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia sostenendo che i carabinieri avrebbero voluto “favorire la latitanza di Provenzano in modo soft”.

“V’erano dunque indicibili ragioni di ‘interesse nazionale’ a non sconvolgere gli equilibri di potere interni a Cosa Nostra che sancivano l’egemonia di Provenzano e della sua strategia dell’invisibilità o della sommersione – spiegano -, almeno fino a che fosse stata questa la linea imposta a tutta l’organizzazione.

Un superiore interesse spingeva ad essere alleati del proprio nemico per contrastare un nemico ancora più pericoloso”.

Altro che accordo stato-mafia, altro che servizi deviati…qui si va molto al di là…

CONDIVIDI
  • https://securestreams3.autopo.st:1369/stream
  • Radio Caffè Criminale ON AIR
  • on air