Auto guidata da un armeno su una scolaresca in centro Berlino.

Sul sedile dell’auto fogli che parlano dell’eccidio turco del popolo armeno

È accaduto a Charlottenburg nel cuore della città alla guida un tedesco armeno

E subito si è pensato a 6 anni fa al terribile attentato verficatosi a non più di qualche centinaio di metri, con un camion partito dall’Italia e guidato da un terrorista (ucciso dopo 4 giorni dalla Polizia italiana a Sesto S. Givanni) il tunisino Anis Amri  che piomba sul mercatino di Natale uccidendo 12 persone tra le quali anche un’italiana.
Ma il politically correct, ormai si sa bene, prima di parlare di terrorismo, ci va non con i piedi di piombo, ma di più! Si parla di un incidente oppure dell’azione di uno squilibrato, come se si potesse fare una distinzione tra chi uccide perché pazzo e chi uccide perchè crede in un’ipotetica rivoluzione mai vista attuata sulla Terra!

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Infatti all’inizio, quando ancora si parla di un incidente con addirittura una trentina di feriti che poi si ridimensionano come numero, ma non come gravità, la polizia ferma un uomo: “Non è ancora chiaro se si tratti di un incidente o di un’azione intenzionale”. Tutto accade a Charlottenburg nel cuore della città.
Ma è evidente che non è un incidente: un uomo pare a folle velocità, sicuramente oltre 120 Km. orari investe una scolaresca. Poi fugge e si schianta, penetrando con la sua auto, una Clio, nella vetrina di un negozio lì vicino, la profumeria Douglas. Lui tenta la fuga a piedi, ma viene bloccato dai passanti che hanno visto la scena. La Polizia arriva e lo ammanetta: è un tedesco 29 anni, mal portati, di origini armene e sull’auto, una Renault ha anche dei fogli che parlano dell’eccidio turco degli Armeni.
Sono 8 le persone rimaste ferite, quasi tutti giovanissimi scolari, tre dei quali in gravissime condizioni e c’è una vittima: una maestra.
Tutti i feriti sarebbero gli alunni di una scuola dell’Assia. La donna uccisa sarebbe la loro insegnante, 51 anni.