Esplosione di Bargi: Speranze per i dispersi ridotte al lumicino
Le forti piogge e l’acqua del lago che invade la centrale rendono difficili le ricerche.
Il bilancio dell’esplosione di ieri alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, in provincia di Bologna, rimane drammatico: 3 morti accertati, 5 feriti e 4 dispersi. Le speranze di trovare i dispersi vivi sono purtroppo ridotte al lumicino.
Le forti piogge che stanno battendo la zona stanno innalzando il livello del lago di Suviana, rendendo ancora più difficili le ricerche. “La situazione è molto difficile, l’acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l’acqua che entra”, ha sottolineato Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. “Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro”.
I quattro dispersi sono: Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera; Alessandro D’Andrea, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.
Le tre vittime identificate hanno fra i 35 e i 73 anni. Si tratta di Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, Mario Pisano, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina).
Le ricerche dei dispersi continuano senza sosta, ma le condizioni sono davvero difficili. Le squadre di soccorso stanno lavorando incessantemente, ma l’acqua che invade la centrale rende ogni operazione estremamente rischiosa.
La tragedia di Bargi ha acceso un faro sulla sicurezza delle centrali idroelettriche in Italia. Sono necessari controlli più rigorosi e misure di sicurezza più severe per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.
Le famiglie dei dispersi attendono con ansia notizie.
La speranza è che i soccorritori riescano a trovare i loro cari vivi, ma la situazione è davvero drammatica.
