Terremoto Giudiziario: Indagato l’ex Procuratore Venditti nel caso Garlasco
PAVIA/GARLASCO – Uno scandalo senza precedenti si abbatte sul sistema giudiziario italiano, gettando una luce inquietante sulla credibilità delle istituzioni. L’ex procuratore della Repubblica di Pavia, Mario Venditti, è stato indagato per corruzione in atti giudiziari nell’ambito di un nuovo, drammatico, filone d’inchiesta sul noto caso di Garlasco. L’accusa è pesantissima: l’ex magistrato sarebbe stato corrotto per scagionare Andrea Sempio, l’unico indagato in questa recente riapertura del caso.
La notizia, se confermata da riscontri oggettivi e dalle successive eventuali condanne, solleva un grido d’allarme sulle condizioni etiche del Paese. Se davvero un ex procuratore avrebbe accettato “la corresponsione di una somma di denaro” – come si legge negli atti – per archiviare la posizione di un indagato (cosa che Venditti fece per ben due volte nei confronti di Sempio), si sarebbe di fronte a uno dei più terrificanti casi di corruzione giudiziaria della storia della Repubblica.
Procura: la famiglia Sempio era informata in anticipo?
L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia, sta esplorando non solo la presunta corruzione di Venditti ma anche la condotta della famiglia Sempio. Secondo le accuse, la famiglia di Andrea Sempio, sarebbe stata informata in anticipo delle domande che sarebbero state poste dai pubblici ministeri.
Il clamore dell’indagine ha portato a un’imponente operazione di perquisizione condotta dai militari della Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Milano e Pavia. Sono state passate al setaccio le abitazioni di Venditti a Pavia, Genova e a Campione d’Italia. Perquisizioni sono state effettuate anche nelle case dei genitori e degli zii di Andrea Sempio a Pavia e Garlasco. Il decreto ha raggiunto in totale nove persone, incluse due appartenenti alle forze dell’ordine, ora in congedo, che all’epoca lavoravano nella sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia. Scatoloni di materiale sono stati acquisiti dagli investigatori.
Il risvolto della corruzione in atti giudiziari per ottenere un’assoluzione o un’archiviazione scatena un’ulteriore, profonda, preoccupazione: se esiste una corruzione per scagionare, non si può escludere l’esistenza di una corruzione per condannare. Un timore, questo, che in molti ritengono ancora più spaventoso dell’ipotesi di assoluzione pilotata, poiché minerebbe alla radice l’idea stessa di giustizia e di Stato di Diritto in Italia. La gravità del quadro è tale da far temere a molti cittadini che questo martoriato Paese sia giunto a una fine ingloriosa.
L’indagine è in corso e, al momento, tutte le persone coinvolte restano presunte innocenti fino a prova contraria. L’ex Procuratore Mario Venditti e la famiglia Sempio non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
L’ultimo episodio di Giallo Criminale

